mercoledì 22 febbraio 2012

Nasce il primo laboratorio marino ad impatto zero che sfrutta la forza del mare per creare energia

Si chiama Korallion Lab, il primo laboratorio marino ad impatto zero, che si propone di studiare i fondali dell’arcipelago delle Maldive, con sede nella bellissima cornice dell’atollo di Vavvaru.

L’isola, talmente piccola da essere quasi sconosciuta, non permetterebbe l’installazione di pannelli fotovoltaici, proprio a causa della scarsa disponibilità di terreno, rendendo così impossibile anche la permanenza degli addetti ai lavori e l’inizio degli studi dei fondali, previsti per la fine del 2012. Da qui la necessità di trovare una soluzione alternativa, sempre priva di emissioni, all’installazione di pannelli per l’energia solare.

Ed ecco l’idea: al posto del sole, sfruttare il mare. E’ così che Korallion Lab vedrà recapitarsi alla fine di quest’anno, prima dell’apertura ufficiale del centro di studi marino, una macchina chiamata R38/50-S25, prodotta dal Gruppo 40South Energy. La R38/50-S25, completamente immersa in acqua durante il suo funzionamento, è capace di regolare automaticamente il proprio livello di profondità per creare energia a impatto zero, garantendo all’atollo e ai suoi abitanti la possibilità di autorifornirsi di elettricità in maniera autonoma.

Si tratta infatti di un macchinario ‘intelligente’, che sarà possibile installare vicino al reef dell’isola, vista la mancanza di impatto anche sulla navigazione, può infatti facilmente evitare la collisione con barche che eventualmente entrano nel suo raggio di azione, grazie ad una reazione autoimpostata che le permette di immergersi automaticamente per far strada all’ostacolo. Il macchinario raggiunge produttività competitive sia in mari notoriamente energetici come gli Oceani sia in mari potenzialmente meno produttivi come il Mar Rosso o il Mediterraneo.

Sull’atollo di Vavvaru verrà usata con una potenza di 25kW, vista l’esiguità di energia necessaria per rifornire l’isola. In altre condizioni, è comunque utilizzabile anche ad una potenza di 50 kW e garantisce un alto rendimento sia da sola, sia in in abbinamento con altri impianti capaci di produrre energia pulita.

Ha, per esempio, una funzione determinante nel supporto di turbine eoliche, per incrementare la produttività energetica di parchi eolici già esistenti; oppure combinata con l’azione di generatori di backup o sistemi di immagazzinamento dell’acqua per i periodi di assenza delle onde; o ancora in parchi marini (Wave Energy Park), che possono essere collegati alla rete di distribuzione nazionale o approvvigionare le comunità locali, oppure accoppiata con un apparato di elettrolisi può essere usata per la generazione distribuita di idrogeno, per usi industriali o per il trasporto.

Una macchina veramente innovativa, che si sta facendo spazio nel mercato industriale, sempre più attento ad abbracciare progetti dediti alla riduzione dei consumi, con un orientamento costruttivo per il futuro: salvaguardare la salute e, soprattutto, imparare a utilizzare risorse alternative.

Per fortuna, ogni giorno i progressi sulle energie rinnovabili ci offrono nuove soluzioni in ottica green living, aiutandoci un passo alla volta ad entrare in un nuovo concept di vita. Le aziende che si muovono già per aiutarci a cambiare stili di vita e di consumo ci sono, ed alcune di esse sono frutto di anni di studio e di passione.

Altro esempio è il pool da cui nasce ChiavEnergia, impegnato ogni giorno per accrescere il patrimonio comune di conoscenze sulle energie rinnovabili e per trasmetterle a un gruppo sempre più grande di utenti, offrendo corsi di formazione professionali in località immerse nella natura perfettamente in linea con gli argomenti trattati. Lavorando su progetti multidisciplinari, si pone come punto di riferimento sul territorio per l’attività di consulenza e progettazione su tutti i settori delle energie rinnovabili.

Nessun commento:

Posta un commento